BLAST • How to tell a story and why we should tell it in a certain way?
Urbspicta in collaborazione con Careof e LOOP presenta How to tell a story and why we should tell it in a certain way?, workshop di Diego Tonus e Elisa Caldana organizzato all'interno di BLAST. estetiche della violenza tra immagine, video e documento, a cura di Jessica Bianchera e Marta Ferretti.
How to tell a story and why we should tell it in a certain way? (Come raccontare una storia e perché raccontarla in un certo modo?) è una domanda ricorrente all'interno di Topography of Terror, ciclo di lavori di Diego Tonus e Elisa Caldana iniziato nel 2017 e attualmente composto da due episodi, Topography of Terror (19.12.2016) e Never Again. I due film hanno implementato l’uso della CGI (Computer-Generated Imagery) per la visualizzazione del palazzo mai realizzato Topographie des Terrors, pensato originariamente per la città di Berlino dall’architetto svizzero Peter Zumthor, e investigano il ruolo e l’effetto dell’immaginario violento del terrorismo diffuso attraverso le news, i social media e i non-luoghi dell’Internet. Tonus e Caldana intendono Topography of Terror come un ciclo aperto, il cui centro concettuale produrrà negli anni una serie di nuovi lavori elaborando ulteriormente sull’idea di immagini mentali e ripetizione, prendendo in considerazione la natura e le forme del terrorismo contemporaneo che sono parte di processi storici ricorrenti e di un eterno ritorno della violenza.
Il workshop, che si svolgerà online nel corso di due weekend, intende approfondire le tematiche centrali affrontate nel ciclo, come la post-truth e la narrativa giornalistica, insieme a un gruppo di studenti dell’Accademia di Belle Arti e dell’Università di Verona, con particolare attenzione al rapporto tra corpo reale e corpo virtuale, personale e collettivo, nell'ambito di questa nuova realtà semi-distopica in cui la pandemia da Covid-19 ha costretto l’individuo durante il lockdown, periodo critico di riconfigurazione delle priorità, adattamento e sviluppo di nuove metodologie del pensare. In questo particolare momento storico, il workshop si propone di interrogare il potenziale estetico e politico delle tecniche video, che sono state utilizzate per far fronte ai limiti dell’isolamento sociale, e la loro influenza sulla percezione e sull’uso delle informazioni nel quotidiano. Nello specifico, le modalità attraverso cui le immagini in movimento possono mediare, restituire, raccontare, modificare e distorcere la realtà.
Attraverso esercitazioni pratiche e di sviluppo di un’idea, i partecipanti saranno invitati a lavorare a coppie (uno studente di ABAV con uno studente UNIVR) per realizzare un progetto composto sia dalla parte curatoriale (sviluppo testuale degli aspetti concettuali) sia da quella di produzione di un proprio video utilizzando attivamente tecniche che interroghino l’uso del mezzo, come la creazione di uno script modificando o editando contenuti esistenti nel web; la post-produzione di immagini in tempo reale; il delay delle chiamate; il fast-forwarding dei video/film ed i tempi accelerati; l’uso della webcam come telecamera per girare un film.
Gli esiti progettuali del workshop saranno presentati durante la seconda settimana e valutati da una commissione che assegnerà alla coppia che avrà ideato il miglior progetto un doppio premio di formazione da esperire presso Careof e LOOP.
Scopri il programma completo del workshop
Iscriviti al workshop entro il 1 aprile 2021
Scopri BLAST. estetiche della violenza tra immagine, video e documento
Credito fotografico: Elisa Caldana e Diego Tonus, Topography of Terror (19.12.2016), 2017, CGI film, full HD, color, surround sounds, 31 min.