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Organizzazione non profit per l'arte contemporanea

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Mario Nigro • Totem - Retrospettiva dopo l'attentato al Pac di Milano

A cura di Emanuela De Cecco

17.10.1993 - 12.11.1993

Esercizi di memoria.
Quando al termine dello scorso luglio, ho saputo -da lontano- che a causa di una bomba era esploso il PAC a Milano e ben cinque erano le vittime di questa rinnovata strategia della tensione, ho provato un enorme senso di impotenza e di rabbia.

Quando ho saputo che Gianni Nigro, figlio di Mario, la cui mostra era in allestimento negli spazi andati distrutti, avrebbe esposto al Care of le sue foto-reportage dell'interno del luogo del disastro, ho desiderato partecipare mettendo in moto dei veri e propri esercizi di memoria.

E' nata così l'idea, nell'impossibilità di ricostruire il TOTEM (1965) andato distrutto, e nell'ancor più tragica impossibilità di ridare vita alle vittime della strage, di ricostruire attraverso le testimonianze di persone con le quali Mario Nigro ha intessuto nel corso della sua vita rapporti di affetto, vicinanza e di più varia collaborazione, un'opera che non c'è più.

Vedo pertanto nell'esercizio della memoria, nella consapevolezza della storia, propria ed altrui, un'ipotesi di reazione forte a quanti, con l'uso della violenza, vorrebbero imporre il silenzio alla collettività.

Il senso delle "voci" non ha carattere storico, filologico, critico nei confronti del panorama italiano ed internazionale dal dopoguerra ad oggi, non si intende in nessun modo con questa operazione sostituirsi alla funzione del museo che non c'è più (e non c'è ancora), ma piuttosto dar voce ed ascoltare quanti hanno partecipato, più o meno da vicino, alla vicenda umana ed artistica di Mario Nigro.

Con la stessa precisa volontà che non intende accettare la logica delle bombe chiediamo che la mostra abbia luogo in tempi e sedi adeguate.

Un grazie a Nicla Falorni, Salvatore Licitra, Paola Lanzani, Tommaso Fontana, Gillo Dorfles, Tommaso Trini, Pino Jelo, che hanno svolto il loro esercizio rendendo possibile la realizzazione di questo progetto.

Emanuela De Cecco