Gianni Motti • Big Crunch Clock
A cura di Gabi Scardi
12.12.1999 - 09.01.2000
Gianni Motti è una sorta di Zelig. Crea situazioni non codificate, imprevedibili, complicando le percezioni abituali della realtà, amplificandone le contraddizioni.
Infiltrato per vocazione, sceglie di aderire a ciò che avviene intorno a lui, si appropria di eventi esterni, prende atto delle circostanze e agisce di conseguenza. Il giornale è la sua fonte primaria d’ispirazione.
I fenomeni naturali non sfuggono alla sua attenzione: come terrorista, rivendica il terribile terremoto di Los Angeles del ‘92. In un video riprende la traiettoria della luna in modo che sembri proprio diretta dalla sua volontà. Si dichiara autore delle eclissi di sole e di luna, ricordandone da anni le date attraverso appositi cartoncini d’invito.
Ora ecco che il Big Crunch diventa la sua opera postuma: Motti prende ancora una volta in contropiede il mito dell’artista creatore appropriandosi niente meno che della fine del mondo.
È passata l’epoca dell’ora meccanica, ci siamo abituati ormai alla precisione dell’orologio al quarzo. Ma non è cambiato nulla, il tempo resta fuori da qualsiasi possibilità di controllo. La scienza, non potendo fare altro, lo calcola.
Il 1999 è passato all’insegna dell’ossessione millenaristica, intorno alla quale si sono coagulate, riflessioni, paure o speranze, amplificate dai media fino alla saturazione. Eppure si sa che basta cambiare sistema culturale di riferimento per trovare modelli di calcolo del tempo diversi.
In realtà un dato esiste: gli scienziati hanno calcolato che tra 5 miliardi di anni il Big Crunch, l’esplosione del sole, disintegrerà il sistema solare e la terra. Ma si tratta di un dato disarmante, tanto difficile da afferrare quanto la nozione di eternità. Poco rassicurante, poiché nella sua concretezza, spinge a riflettere su come, in fondo, proprio nulla sia garantito.
Gianni Motti ha creato un orologio digitale, dotato di 20 cifre, capace di contare alla rovescia gli anni, i giorni, le ore, i minuti, i secondi, i decimi di secondo...che restano al sole prima dell’esplosione che lo distruggerà; e al mondo per compiere le sue rotazioni prima di disintegrarsi.
L’orologio è stato messo in funzione il 24 settembre 1999 a Berlino. È alimentato dall’energia solare, la stessa che distruggerà il nostro pianeta.
Gabi Scardi