Start
Careof ospiterà dal 9 al 29 maggio la mostra Start e la videorassegna Play. Prima tappa di un progetto che si propone di verificare nel tempo i mutamenti, le direzioni, le intenzioni che animano la ricerca artistica delle ultime generazioni.
Start presenta i lavori di cinque giovani artisti. Il video in bianco e nero di Alexandros Kyriakides (Atene, 1979) ricorda i primi film muti o le vecchie documentazioni a scopo scientifico e divulgativo degli anni Sessanta. Con spiccata ironia, l’artista greco ci ripropone, a quarant’anni di distanza, situazioni che riprendono i primi tentativi di esplorazione dello spazio, ma rilette con nuovo spirito giocoso e tradotte in surreali brani di realtà. E anche la videoinstallazione di Rossella Biscotti (Bari, 1978) ci regala stralci di realtà, ma questa volta si tratta di una personale e intima presentazione del quotidiano che si basa su inquadrature fisse, creando situazioni spiazzanti che destabilizzano la normale percezione delle immagini in movimento e si avvicina così a una immobilità quasi fotografica. L’artista croata Dragana Sapanajos (Capodistria, 1979) presenta un progetto che si concretizza in accurati modellini, in piccole stanze in miniatura, le cui pareti in vetro permettono di scrutare all’interno. Un piccolo omino, controfigura del pubblico/fruitore, interagendo con la stanza ventilata, perde la padronanza del suo corpo e inizia a volteggiare nello spazio. Anche l’operazione di Luca Bertini (Lugano, 1979) tende a coinvolgere lo spettatore, ma in maniera più eterea e virtuale, passando attraverso la “rete”. L’artista realizza, infatti, una performance telematica che esce dallo spazio chiuso della galleria ed entra nella vita delle persone violandone la privacy. I suoi provocatori messaggi telefonici, inviati alcuni mesi prima dell’esposizione, si mimetizzano e arrivano a un pubblico ancora ignaro e dunque più vulnerabile. Di tutta altra natura è il lavoro di Barbara Aloisio (Sondrio, 1980) che, con maniacale minuzia, realizza graziosi vestitini per “riscaldare” gli organi interni del corpo proteicizzato del terzo millennio.
Si ringrazia Davide Stoppa della galleria Pianissimo di Milano