03 December 2024 18:29:33
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c/o careof

Organizzazione non profit per l'arte contemporanea

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Alberto Grifi • Vite vendute

“Ho sempre sostenuto che gli unici documenti interessanti non tanto del Sessantotto, ma del periodo appena successivo dei primi anni ‘70, sono quelli usciti fuori dall’uso povero e leggero del videotape (…). Usare il ‘povero’ videoregistratore - quindi liberati dai costi della pellicola e dai condizionamenti dell’economia che pesano sul cinema dove ‘il tempo è denaro’ - consentiva di regalarci tutto il tempo gratis di un lavoro parallelo al tempo della vita reale”. Alberto Grifi

“Avviene periodicamente che il cinema, travolto dal gigantismo che gli impone il suo DNA spettacolare o irrigidito nelle gabbie di un sistema che pensa a sé stesso e non a quello per cui è stato creato, esploda nella sua inutile superbia, si fermi e si distacchi dal fluire delle cose della realtà. Eppure sempre, in questi momenti, il cinema genera nuovi pionieri e torna ad essere terreno di sperimentazione, di ricerca, di scambio, di rinnovamento, dando vita ad opere corrosive e vitalissime che si lanciano come enzimi contro la sterilizzazione commerciale del cinema e la pietrificazione formale dei suoi linguaggi e delle sue formule produttive.
Alberto Grifi è una delle grandi personalità del cinema sperimentale e politico, in Italia e nel mondo. Un maestro, un apripista, un uomo attratto fatalmente dalla ricerca della ‘verità’ nelle immagini, e dalla volontà di trovare modi tecnologici per produrle che permettano di ignorare i compromessi annichilenti che ‘il sistema’ impone.
Al suo lavoro è dedicata la serie di iniziative che avranno luogo a Milano in questo periodo, oggi che il cinema sembra avere ancora bisogno dell’energia di nuovi pionieri per uscire dalla palude in cui è stato spinto. Con tanti giovani che non si rassegnano all’apparente impossibilità di un cinema diverso e che inventano modi originali per fare comunque il cinema che nessuno permette loro di fare, la lezione di Grifi va ricordata, riproposta e rivista per il valore intrinseco che ha, storico ormai, e per tutta la ‘potenza generativa’ che scatena, grazie all’energia che riesce a trasmettere ancor oggi a chi vuole tentare la strada di un cinema più vivo e più vero”
. Gianfilippo Pedote

  Affermare con forza la necessità di una presenza importante, nel cinema, come quella di **Alberto Grifi**, significa soprattutto mettere il regista (ma anche fotografo, attore, cameraman e autore di dispositivi video cinematografici) nelle condizioni migliori per continuare a lavorare. Negli anni Alberto Grifi ha progettato, montato, costruito e ripensato il suo cinema. Un laboratorio in continua attività, che non si può e non si deve fermare.

La manifestazione Alberto Grifi: Vite Vendute raccoglie l’appello “Una casa per Grifi”, già sottoscritto da alcune delle più importanti personalità del mondo cinematografico e culturale italiano, affinché in diverse città italiane, per iniziativa di enti, istituzioni, società, persone, si sviluppino una serie di iniziative di sostegno a Grifi e di pressione perché possa quanto prima ottenere i benefici pubblici della cosiddetta ‘Legge Bacchelli’, che prevede l'assegnazione di un vitalizio ai cittadini che si sono distinti nel mondo della cultura, dell'arte, dello spettacolo e dello sport.
L’niziativa cerca di venire incontro anche a un’esigenza molto concreta. Gravemente malato, in precarie condizioni economiche e senza casa da anni, Grifi ha bisogno di un aiuto materiale immediato per potersi curare. Tutti gli eventi a lui dedicati sono a sottoscrizione: i ricavati verranno versati integralmente a Grifi.

Le fotografie e i materiali esposti saranno in vendita; è inoltre possibile contribuire attraverso il c/c 11281 intestato ad Alberto Grifi - BNL ag. 22, Roma – ABI 1005 – CAB 03222.

Programma

Lunedì 19 giugno

Careof, Fabbrica del Vapore, Via Luigi Nono 7
ore 18.00 - Incontro con Alberto Grifi
Silvano Cavatorta, Gianfilippo Pedote e Paolo Rosa presentano le  iniziative in programma a Milano
A seguire, inaugurazione della mostra a cura di Ivan Grifi Il laboratorio fotografico: testimonianze rimosse sui bambini, sugli effetti speciali, sul mattatoio, sulla scrittura fotografata
In mostra una serie di fotografie, stampe digitali, un montaggio radiofonico tratto dalle puntate realizzate per “Audiobox” nel 1981
La mostra è aperta fino al 22 giugno, ore 15.00-19.00

Neon, Fabbrica del Vapore, Via Procaccini 4
dalle ore 18.30 - Proiezione di interviste e film su Alberto Grifi
Ma chi e' questo Grifi di Cristina Mazza, Giordana Meyer, Emiliano Battista, 1998, 20’
Conversazione con Alberto Grifi sul film Anna di Stefania Rossi, 2004, 32’
Schegge di utopia. Ritratto di Alberto Grifi di Paolo Brunatto, Cult Network Italia, 2004, 49’
Grifi una vita a perdifiato di Chantal Personé, Raisat, 2002, 64’
Autobiografia di una casa di Alice Guareschi, 2002, 50’
Bologna, 16-02-05, Giovanni Maderna e Antonio Moresco incontrano Alberto Grifi, di Francesco
Gatti, Giovanni Maderna, Antonio Moresco, 2005, 33’
La mostra è aperta fino al 22 giugno, ore 15.00-19.00
Openspace, Fabbrica del Vapore, Via Procaccini 4
Ore 21.00 – Proiezioni. Alberto Grifi e il cinema sperimentale
Transfert per camera verso Virulentia di Alberto Grifi, 1966-67, 15’
L’occhio è per così dire l’evoluzione biologica di una lacrima di Alberto Grifi, 1970, 21’
La verifica incerta di Gianfranco Baruchello e Alberto Grifi, 1964, 35’
Il grande freddo, ovvero riuscirà Giordano Falzoni a risvegliare la Bella addormentata? Di Alberto Grifi, 1971, 13’
 
Martedì 20 giugno

Spazio Oberdan, Viale Vittorio Veneto 2
Ore 20.00 – Proiezione: Anna di Alberto Grifi e Massimo Sarchielli, 1972, 225’
 
Mercoledì 21 giugno

Openspace, Fabbrica del Vapore, Via Procaccini 4
Ore 21.00 – Proiezioni. Alberto Grifi e il cinema militante
Il Festival del proletariato giovanile al Parco Lambro di Alberto Grifi, 1976, 58’
Michele alla ricerca della felicità di Guido Blumir e Alberto Grifi, 1978, 23’
Dinni e la Normalina, ovvero la videopolizia psichiatrica contro i sedicenti gruppi di follia militante di Alberto Grifi, 1978, 27’
Lia di Alberto Grifi, 1977, 26’