Marco Strappato • FakeLake
A CURA DI
Chiara Agnello
Da gennaio ad aprile 2013
Careof prosegue la collaborazione con la banca d’investimento del gruppo Crédit Agricole in Italia, nata ad ottobre 2012 con l’intento di approfondire il dialogo fra arte e impresa. A questo proposito, ogni quattro mesi, gli spazi della filiale milanese accolgono il lavoro di giovani artisti selezionati fra i molti presenti nell’archivio d’arte contemporanea DOCVA - Documentation Center for Visual Arts.
Alla pittura visionaria di Silvia Idili (settembre – dicembre 2012), segue da gennaio ad aprile 2013 il progetto FakeLake dell'artista Marco Strappato (1982 Porto San Giorgio, FM), intorno al concetto di immaginario.
La pratica artistica di Strappato - attenta ai dispositivi della visione e al rapporto con le immagini che inondano la nostra cultura - ha spesso origine dal flusso continuo di rappresentazioni preesistenti. Sottratte a riviste, al cinema, al web e a documenti di varia natura, le immagini vengono sovvertite, manipolate, riformulate per ri-rappresentare la realtà attraverso collage, fotografia, installazioni e video.
Il progetto FakeLake è incentrato sulla figura-simbolo del lago inteso come bacino di immagini, luogo in cui ‘precipitano’ le rappresentazioni, dove confluiscono materiali prelevati dalla quotidianità, selezionati per associazioni formali e concettuali, rimandi visivi e testuali.
FakeLake n.1 è un’immagine sospesa, volutamente enigmatica, divisa fra una superficie specchiante – forse un bacino lacustre – e folte chiome di alberi. Da questa istantanea è iniziato il progetto, che si è arricchito di nuovi elementi e considerazioni attraverso una serie di variazioni.
In questa direzione si muove l’installazione FakeLake n. 4-8, struttura-display e scultura allo stesso tempo, dove sono montati cinque collage in stretta relazione gli uni con gli altri e con l'immagine di partenza: dalla riappropriazione della copertina del catalogo dell’ultima mostra di Mark Leckey alla Serpentine Gallery di Londra, alla rielaborazione di un’immagine scattata da un fotografo amatoriale americano (rinominata da lui stesso FakeLake), alla reinterpetrazione di uno still di Sans Soleil di Chris Marker.
«Nei miei lavori più recenti l'attenzione è sulle immagini di paesaggio fisico, mentale ed emozionale» sottolinea l’artista. «La nostra epoca è sicuramente quella della circolazione vertiginosa dell’immagine-paesaggio, intesa come immagine del desiderio e della nostra necessità di evasione. Queste immagini possono essere lette quali esempi dell'esperienza estetica odierna tra l'autentico e il simulato, l'esotico e l'ordinario, l'artificiale e il naturale. Il risultato è una sorta di paesaggio immaginario, privo della presenza umana, un invito a riesplorare uno dei topoi dell'arte in chiave contemporanea».
Route to Elsewhere (from the FakeLake series) chiude virtualmente il percorso della mostra: il bacino iniziale si apre; attraverso la giustapposizione di diversi ritagli fotografici, l’artista genera un orizzonte possibile. L’effetto è di spaesamento e di apertura verso un altrove indefinito.
La terza tappa del progetto prenderà forma con l’intervento di Giulia Ticozzi a partire da maggio 2013.
Bio
Marco Strappato (1982, Porto San Giorgio, FM) vive e lavora a Londra.
Selezione recenti mostre personali: 2011: La ripetizione, qualora sia possibile, rende felici, The Gallery Apart, Roma. 2010: B(b); B(m) ; B(w), Placentia Arte, Piacenza.
Selezione recenti mostre collettive. 2012: 13° _Premio Cairo, Palazzo della Permanente, Milano; Versus XVIII, Velan, Torino; Videorover: Season 4, NURTUREart, Brooklyn, New York (US); Not Afraid of Beauty, Drome Project Space, Brussels (B); Mostra.Workshop 2010-2011, Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia. 2011: Mostra Annuale 2011, Fondazione Spinola Banna, Poirino; Guarda che luna!, WRO Art Center, Wroclaw (PL); Prague Biennale 5, Microna, Prague (CZ).