06 December 2024 15:48:20
open
c/o careof

Organizzazione non profit per l'arte contemporanea

c/o careof

Danilo Correale • They will say I killed them

A cura di Martina Angelotti

Con il supporto di Italian Council (2017)

Partner
MART - Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto

In collaborazione con
The MAC Belfast | Metropolitan Arts Centre

Partner tecnico
MEMORY SLASH VISION studios

Diranno che li ho uccisi io è un progetto vincitore della prima edizione del bando Italian Council (2017), concorso ideato dalla Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane (DGAAP) del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, per promuovere l’arte contemporanea italiana nel mondo

Dal 27.09.2018 al 25.11.2018

Opening 27.09.2018 ore 18.30
Careof, Fabbrica del Vapore, Via Procaccini 4, Milano

Dopo un anno di lavoro puntellato da viaggi in archivi cinematografici pubblici, fondazioni private e incontri con testimonianze importanti del cinema italiano, il prossimo settembre Careof presenta al pubblico, la prima del film Diranno che li ho uccisi io di Danilo Correale, all’interno di una mostra personale che affianca alla proiezione, elementi scultorei, una pubblicazione d’artista e documenti inediti sul processo di ricerca che ha condotto l’artista alla realizzazione dell’opera.

Il film è il risultato di un’indagine approfondita sul cinema italiano che va dagli anni ’50 agli anni ’80 del Novecento e che per ragioni diverse è rimasto inscatolato in faldoni d’archivio in forma di sceneggiatura, o nella mente di registi in forma d’idea, senza mai essere diventato film per motivi di censura.

Passando attraverso la nascita della Repubblica nel 1946 e l'egemonia politica della Democrazia Cristiana, il cinema italiano è stato infatti penalizzato da una sorta di saltuaria castrazione. È accaduto per ragioni politiche, religiose, morali, di costume e in molti casi anche economiche, costringendo autori d'indiscusso prestigio a forzare scelte stilistiche e di contenuto per riuscire a non infrangere la legge sulla censura che, pur attraverso modifiche e correzioni, dal 1962, resta attiva ancora oggi.

Diranno che li ho uccisi io è un film che prova a ricostruire frammenti di questo cinema dimenticato, in un gioco immersivo di luci, ombre e movimenti di macchina. Tra le varie sceneggiature emerse dalle ricerche e dalle letture che hanno alimentato il desiderio e l’indagine di Correale, spuntano temi e tabù quali il colonialismo europeo, il femminismo, la lotta armata, la resistenza, la differenza di classe e la religione, oltre a stili cinematografici diversi, che hanno ispirato la realizzazione di questo film.

Questo film collega idealmente e in forma di pura evocazione, sei sceneggiature, ma anche sei generi cinematografici e sei argomenti sotto-rappresentati a partire dalla caduta del fascismo fino alla nascita della TV privata italiana.

“Nel periodo che ha preceduto la produzione si sono alternati sentimenti opposti, momenti di euforia e di sconforto ai quali solo un atto di resistenza a un presente politico sempre meno abitabile poteva dare senso. Da qui, la necessità di costruire una contro-narrazione di una piccola grande storia: non solo quella del cinema e del suo apporto alla cultura di massa italiana, dal post-fascismo al 1984, ma anche quella di una storia culturale collettiva che ha urgente bisogno di essere decostruita e riscritta” scrive Danilo Correale nelle note di regia che accompagnano la pubblicazione.

Diranno che li ho uccisi io si è valso della preziosa collaborazione di moltissimi soggetti pubblici e privati, partner istituzionali e persone singole a cui va il nostro sincero ringraziamento.

L’opera di Danilo Correale è entrata a far parte della collezione pubblica del MART Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto e sarà presentata nel 2019 anche presso lo spazio espositivo del Museo MAC di Belfast, partner del progetto.

Una proiezione speciale del film sarà presentata negli spazi di Magazzino Italian Art, in Cold Spring - New York il 17 novembre 2018.

scarica la cartella stampa