21 December 2024 12:33:30
closed
c/o careof

Organizzazione non profit per l'arte contemporanea

c/o careof

Bad Babes

A cura di Alessandra Galasso

31.01.1999 - 20.02.1999

È passato qualche anno da quella maledetta storia della costola eppure i cliché e gli stereotipi che sono comunemente utilizzati per descrivere le donne permangono. La donna bambina, la madre, la santa, la compagna, la manager, la vampira, la mangiatrice di uomini, la femme fatale, la lolita, la patata, la topa, la bomba, la sventola, la racchia, la ciofeca, l'oca, il pesce lesso e la cozza sono solo un piccolo campionario della terminologia, spesso presa in prestito dal mondo vegetale e animale, comunemente utilizzato per descrivere "l'altro sesso".

Le artiste invitate a Bad Babes sono:
Antonella Bersani, Marina Bolmini, Annalisa Cattani, Ottonella Mocellin, Francesca Perillo, Bice Perrini, Susanna Scarpa, francesca Semeria, Fikafutura

Negli anni sessanta, per richiamare l'attenzione sull'esclusione delle donne dal sistema dell'arte, l'americana Mierle Laderman-Ukeles fece delle performance in cui, armata di secchio e straccio, lavava per terra fuori da un museo o da una galleria. Negli stessi anni un'altra artista statunitense, Adrian Piper, si travestiva da uomo nero e andava a rimorchiare per strada le donne bianche, ribaltando così il classico ruolo che vuole l'uomo cacciatore e la donna preda.

In Francia, negli anni Settanta, Orlan sollevò un polverone mediatico a causa di una performance in cui, nuda e seduta su uno sgabello, offriva ai passanti prestazioni per la modica cifra di 5 franchi. Interessava a queste artiste evidenziare la condizione di esclusione politica ed economica all'interno della società e la totale assenza delle donne dal circuito dell'arte.

Oggi, dopo anni di battaglie politiche ed ideologiche che hanno migliorato la condizione delle donne almeno nei paesi occidentali (in quasi tutto il resto del mondo le donne continuano ad essere sfruttate, schiavizzate, e vendute come merce), alle limitazioni fattive e visibili si sono sostituite quelle più subdole e meno evidenti costituite dalle immagini e le parole: corpi anoressici, visi al silicone, gambe post-liposuzione, bambolone e dominatrici sono diventati i nuovi aguzzini semiologici.

Le artiste invitate a Bad Babes, tutte under 40, hanno in comune l'esplorazione di alcuni di questi stereotipi. Pur ricorrendo a tecniche espressive differenti (pittura, scultura, video, fotografia e performance) esse riescono a denudare, ironizzare e sovvertire i tic e i nonsense culturali che circondano il 'pianeta donna'.

Queste artiste, spesso soggetto delle proprie opere, elaborano un'iconografia 'estrema' tesa a sorprendere, intimorire, irritare e divertire lo spettatore abituato a stimolazioni visive forti. Consapevoli del potere seduttivo delle immagini, esse riescono a mostrarci le crepe dei codici semiologi offrendoci una possibilità di riscatto e ricordandoci che, in fondo, per demolire i luoghi comuni occorre sempre guardare le cose da un punto di vista 'altro'.

Alessandra Galasso