Teresa Macrì • Book launch - In the mood for show
11.12.2008
Quanta pittura aleggia dentro i frames di In the Mood for Love, il cult-movie di Wong Kar-Wai? Quanto cinema è stato veicolato dalle opere di Douglas Gordon, quanta visionarietà dentro i film di Harmony Korine e Terrence Malick, quanta pop-music risignifica la ricerca identitaria di Phil Collins e Martin Creed? Quanto scarto politico sottendono i re-nactement di Jeremy Deller e Rod Dickinson?
Questo libro affronta il legame che intercorre tra arte e pop culture attraverso l'analisi degli artisti e registi più significativi e spettacolari degli ultimi anni.
L'immagine postmoderna è diasporica, così come i flussi continui di individui che si spostano e ibridano l'umanità. L'immagine segue l'erraticità dell'esistente ed è anche la "mappa semiotica" significante tra il sé e il mondo. Essa è riplasmata nei reality show, abusata nei pulp movie, spettacolarizzata nelle mostre, rinegoziata nella rete. Il libro attraversa una serie di problematiche transpolitiche, innescate dalla molteplicità degli artwork, a partire dal paradigmatico film Marie Antoinette di Sofia Coppola alla sensazionale opera The Physical Impossibility of Death in the Mind of Someone Living di Damien Hirst, dalla polemica installazione La Nona ora di Maurizio Cattelan alla satirica sit-com South Park, dal situazionismo di The World Won't Listen di Phil Collins al grunge di Kurt Cobain.
L'indagine è una collisione di arte, musica, cinema, filosofia, art-market, comunicazione, tecnologia, favole, video sharing, social broadcast esperienze underground e entertainment intese come merce simulacrale. Collante di questa narrazione è lo show che investe un sentire partecipato e spettacolare e che rende l'opera provocatoria e impura. La sua fusione con cinema, clip, reality, video, musica, favola, sport, animazione, disegno, video sharing, social broadcast, ecc. costituisce una sorta di pop analisi transmediale che approfondisce le ricerche di autori come Damien Hirst, Sofia Coppola, Phil Collins, Maurizio Cattelan, Harmony Korine, Douglas Gordon e Chris Cunningham.
Teresa Macrì è critica d'arte e si occupa di visual studies. Insegna Fenomenologia delle arti contemporanee all'Accademia di Belle Arti dell'Aquila. Collabora con Il Manifesto e con magazine internazionali.
Tra le sue pubblicazioni: Il corpo postorganico (1996, nuova ed. 2006), Cinemacchine del desiderio (1998) e con Meltemi, Postculture (2002).
www.teresamacri.net
Con il contributo di Fondazione Cariplo