20 December 2024 08:38:43
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c/o careof

Organizzazione non profit per l'arte contemporanea

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Talent Video Awards

Uno sguardo sulle migliori produzioni video nelle Accademie di Belle Arti e nelle Scuole di Cinema Italiane

Talent Video Awards è un progetto di Careof e Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane del MIBACT che intende incentivare la produzione artistica dedicata all’immagine in movimento individuando e premiando i migliori video prodotti da artisti emergenti nell’ambito delle Accademie di Belle Arti e delle Scuole di Cinema presenti sul territorio nazionale durante l’anno accademico 2016-2017.

In particolare TVA intende:

  • individuare e valorizzare la produzione video e cinematografica italiana emergente con un'azione di scouting all’interno degli istituti preposti alla formazione artistica;

  • sviluppare modelli formativi alternativi e occasioni di scambio e confronto sul territorio nazionale e internazionale;

  • incentivare il dialogo fra il mondo della formazione e le istituzioni pubbliche e private dedicate alla promozione dell’arte quali Careof, DGAAP e i partner coinvolti nel progetto.

Attraverso una chiamata pubblica sono stati coinvolti oltre 50 istituti tra Accademie, Centri Sperimentali e Scuole di Cinema, con i rispettivi docenti e direttori, al fine di intraprendere un’azione di scouting tra gli istituti di formazione, valorizzando la produzione di opere video e promuovendo i processi formativi e creativi che sottendono a tali produzioni. Questa prima edizione del premio, ha attivato anche una partnership importante con un soggetto formativo e produttivo come quello di FIDMarseille, fra i più interessanti festival di cinema europei per l’originale approccio ai formati, al linguaggio e ai contenuti.

TVA nasce infatti con l’intento di favorire una contaminazione sempre più necessaria delle forme di espressione, scardinando quel confine convenzionale che separa il cinema dall’arte, per promuovere un processo fluido di sperimentazione e ricerca, attorno all’immagine in movimento e al suo potenziale, reale e immaginifico.

Giuria

Chiara Agnello è curatrice a Careof, organizzazione no profit che dal 1987 promuove lo sviluppo della ricerca artistica contemporanea. Per Careof cura e realizza progetti di varia natura in collaborazione con istituzioni pubbliche e privata. Fra gli altri, ArteVisione, un premio per la produzione di un’opera video e un percorso di formazione con professionisti del settore audiovisivo sviluppato in collaborazione con Sky Academy.

Laura Barreca è Professore di Storia dell’Arte, Accademia di Belle Arti di Bari e docente di Fenomenologia dei Media e Storia dei Nuovi Media, Accademia di Belle Arti di Palermo. Dal 2014 è Direttore del Museo Civico di Castelbuono (Pa). Ha curato mostre personali e collettive di artisti italiani e stranieri per musei, fondazioni nazionali e internazionali, tra cui il Padiglione italiano alla 9. Biennale di Shanghai (2012). E’ autore del saggio Arte e Tecnologia. Dalle Avanguardie storiche alla New Media Art, 2013, Aracne Editore e co-autore del volume Terrazza. Storie, artisti, luoghi in Italia negli anni Zero, Marsilio Editore, 2013.

Rebecca De Pas ha iniziato a lavorare per i festival nel 2004, presso l'Archivio Film della Cineteca di Bologna. Nel 2009 è entrata a far parte di FID Marseille nel comitato di selezione e come co-responsabile di FIDLab, la piattaforma internazionale di co-produzione. Accanto al suo impegno in FIDMarseille è attualmente coinvolta nella commissione di selezione per la Berlinale Talents, dove è anche consulente per i produttori partecipanti e consulente per il Feature Expanded Program. In passato è stata direttrice artistica delle Journées Cinématographiques Dionysiennes e ha collaborato con La Roche sur Yon IFF, la sezione Orizzonti della Mostra internazionale cinematografica di Venezia, il Festival del Cinema di Riviera Maya e il Festival di Film Ambientale di Parigi.

Michelangelo Frammartino è un regista italiano.
Nel 2003 esordisce nel lungometraggio con il film Il dono (2003), presentato al Festival di Locarno, a cui segue Le quattro volte (2010) presentato a Cannes.
Nel 2013 ha realizzato Alberi, una video installazione che ha visto il suo debutto al PS1 di New York ed è stata presentata in Italia dal Festival Filmaker di Milano.

Carolina Italiano è responsabile dei progetti speciali per l’arte contemporanea della Direzione Generale per l’Arte e l’Architettura contemporanee e Periferie urbane per la quale ha curato numerosi progetti nelle Periferie urbane. E' parte del comitato scientifico della mostra Da io a noi. La città senza confini, la prima mostra di arte contemporanea ospitata al Palazzo del Quirinale. Attualmente coordina il progetto dell’Italian Council. Dal 2004 ha lavorato alla Darc – Direzione generale per l'architettura e l'arte contemporanee del MIBAC per l'apertura del Museo MAXXI. Dal 2008 al 2014 è stata responsabile di B.A.S.E Arte (Biblioteca, Archivio, Studi, Editoria), il centro studi del MAXXI. Per il museo ha cura tutta la produzione editoriale, l'attività di ricerca e di formazione.

Finalist_ e vincit_

Maria Castagna, Accademia di Belle Arti di Brera, Milano

Gabriele Macchi e Lucia Magnifico, Accademia di Belle Arti di Brera, Milano

Mireille Pigazzi, Accademia Carrara di Belle Arti Carrara, Bergamo

Simone Rossi, Daniele Costa e Nicola Zolin, Università IUAV, Venezia

Michele Sammarco, Civica scuola di Cinema Luchino Visconti, Milano

Patrizia Emma Scialpi, Civica scuola di Cinema Luchino Visconti, Milano

Luca Staccioli, NABA - Nuova Accademia di Belle Arti, Milano

Natália Trejbalová, Accademia di Belle Arti di Brera, Milano

Camilla Umbaca, Accademia di Belle Arti di Brera, Milano

Marco Villari, Accademia di Belle Arti di Catania

Federica Brace Zotti, Accademia di Belle Arti di Brera, Milano

La selezione finale dei lavori pervenuti è stata mostrata durante un matinèe pubblico all’interno della Sala President del rinnovato Cinema Anteo, sabato 28 ottobre alle 11.00 e costituisce il materiale per il primo cofanetto digitale del premio.

In quest'occasione pubblica la giuria si è espressa all’unanimità decretando i vincitori della prima edizione del Talent Video Awards nel seguente ordine:

  • il primo premio ovvero la possibilità di partecipare all'esclusiva esperienza di FIDCampus, all'interno della settimana di FIDMarselleille, il prossimo luglio 2018 - va alla coppia formata da Lucia Magnifico e Gabriele Macchi provenienti dall'Accademia di Belle Arti di Brera con il lavoro Hawaii Point;
  • il secondo premio va a Luca Staccioli della NABA - Nuova Accademia di Belle Arti di Milano con il film Was it me?
  • le terze classificate a pari merito sono Patrizia Emma Scialpi proveniente dalla Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti con il film Neith e Maria Castagna dell’ Accademia di Belle arti di Brera con il lavoro Interview with Hessa Lootah.
    
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Sinossi

Interview With Hessa A Lootah, 27' 56’’, 2017
Maria Castagna (Verona, 1991)
Accademia di Belle Arti di Brera, Milano

La conversazione con Hessa A. Lootah, tra le prime donne degli Emirati Arabi Uniti ad aver studiato comunicazione di massa, riflette sulla relazione tra le donne musulmane e i diversi contesti storico-sociali in cui vivono, percorrendo tematiche legate al femminismo di matrice religiosa islamica. Questo specifico discorso femminista rimette in questione l’Islam “di potere” e legittima un sapere e un’interpretazione alternativa alla scuola tradizionale islamica. Il movimento espone infatti la parità di genere e della giustizia sociale come idee integranti dei motivi coranici e, a partire da questo, approccia la teologia islamica dialogando con il testo e le tradizioni canoniche. Le donne femministe musulmane rimettono in discussione il dominio del modello occidentale impostosi come l’unica via di liberazione ed emancipazione. La centralizzazione messa in atto dall’Occidente - presunto come unico territorio autorizzato, epistemologicamente e teoricamente, nella produzione ed enunciazione della conoscenza - ha infatti portato alla costruzione di uno stereotipo femminile musulmano radicato ancora nel pensiero coloniale.

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The weaning of good, 12' 55’’, 2017
Simone Rossi (Padova, 1993) | Daniele Costa (Castelfranco Veneto, 1992) | Nicola Zolin (Vicenza, 1992)
Università IUAV, Venezia

Il lavoro indaga i meccanismi che regolano i ritmi all’interno dei terminal portuali, in particolare quello di Multiservice e Container del porto commerciale di Porto Marghera, inserito nell’area industriale veneziana. Una sinfonia meccanica che racconta il trasferimento della merce in arrivo dal mare o prossima a lunghe traversate, prima di approdare alla vendita al dettaglio. Granaglie, metalli pesanti, generi alimentari, merce di piccola taglia, dentro spazi ibridi e isolati in zona franca. Con curiosità silente e sguardo indagatorio, la fotografia si sofferma sulle diverse dinamiche che scandiscono i tempi della logistica a cielo aperto.

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Hawaii point, 12' 44’’, 2017
Gabriele Macchi (Gallarate, 1993) | Lucia Magnifico (Isernia, 1993)
Accademia di Belle Arti di Brera, Milano

Hawaii Point è stato girato nella “Jungle” di Calais, il più grande campo profughi della Francia, che per un anno e mezzo ha “ospitato” quasi diecimila profughi. In questo lavoro, lo sguardo di un “narratore speciale” ci conduce all’interno di questo luogo, di cui afferma esserne il sovrano. Attraverso i suoi occhi, veniamo a conoscenza di un luogo affascinante, violento e insalubre, che nonostante tutto, mantiene un carattere forte e ricco di energia. Nella “giungla”, una comunità trascorre il tempo suonando e ballando, per depurare la mente e immaginare una nuova idea di tempo.

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Manuale di Conversazione, 8'03’’, 2017
Mireille Pigazzi (Monza, 1994).
Accademia Carrara di Belle Arti Carrara, Bergamo

Il video è la sequenza di una serie di pensieri - reali e immaginari - raccolti in diversi capitoli. Frammenti di conversazioni rubate o riassemblate si ripetono in loop al fine di restituire la dimensione ciclica del parlato e di comprendere, attraverso il linguaggio, le ossessioni che caratterizzano il nostro vivere. I dialoghi, restituiti dalla stessa voce narrante, presentano la molteplicità di significati che le parole, diversamente assemblate e interpretate, suggeriscono.

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Maria Vola Via, 15' 57’’, 2017
Michele Sammarco (Padova, 1991)
Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti, Milano

La ricostruzione intima e personale di un villaggio rurale attraverso lo sguardo di Angelo e Gabriella. Le riprese del paesaggio e dei gesti che accompagnano il quotidiano della coppia di contadini, raccontano i dettagli di una piccola comunità della campagna veneta. E’ maggio e il paese si appresta ad accogliere la processione delle Rogazioni, un rituale religioso che affida a Dio, la terra e i suoi abitanti.

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Neith, 5'32'', 2015
Patrizia Emma Scialpi (Taranto, 1984)
Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti, Milano

Neith è un ipotetico satellite del pianeta Venere, avvistato da vari astronomi a partire dal XVII secolo e poi ufficialmente da Giovanni Domenico Cassini nel 1686. Nel 1766 il direttore dell’osservatorio di Vienna, Maximilian Hell, pubblicò un trattato nel quale dichiarava che tutte le osservazioni del satellite erano illusioni ottiche: l’immagine di Venere era così luminosa che veniva riflessa dall’occhio, per poi rientrare nel telescopio e creare un’immagine di sé stessa secondaria, di scala più piccola. Il video si nutre di questo immaginario legando questo aneddoto al concetto più ampio di visione e improvvisando un parallelismo tra la figura dell’artista e quella dell’astronomo. È una breve passeggiata compiuta dall’occhio terrestre che si poggia nello spazio, senza staccarsi mai dall’ingombro delle fessure terrene.

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Was it me? Screen Memories, 08' 06’’, 2016-2017
Luca Staccioli (Imperia, 1988)
NABA, Nuova Accademia di Belle Arti, Milano

Un viaggio attraverso luoghi sconosciuti, esperienze e memorie di altre persone, nell’apparente annullamento delle distanze geografiche ed esistenziali, nei processi di accelerazione e sviluppo tecnologico. L’opera si compone di video e foto trovate su piattaforme di condivisione e social network che insieme a immagini storiche di archivi on line, creano la struttura della narrazione e suggeriscono riflessioni e domande sulla possibilità di rappresentazione, sull’eredità del colonialismo, sull’esotismo intrinseco nell’idea di viaggio e di turismo di massa, sull’identità e il luogo come ambiguità.

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Some notes on your behalf, 5' 54’', 2017
Natália Trejbalová (Košice, Slovacchia, 1989)
Accademia di Belle Arti di Brera, Milano

Un racconto sci-fi del quotidiano, del futuro più vicino. La relazione intima e personale di un utente con una applicazione che fornisce assistenza ad ogni necessità. Una alternativa tanto distopica quanto rassicurante che elabora i dati personali al fine di prevedere bisogni ed evitare decisioni sbagliate.

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Roots - Radici, 11' 11’’, 2017
Camilla Umbaca (Milano, 1994)
Accademia di Belle Arti di Brera, Milano

Il lavoro verte sulla costruzione della figura al femminile e su come si è evoluta la condizione della donna dagli anni ’70 ad oggi, con particolare riferimento al contesto artistico. Pasqualina e Helen, di stretta parentela con l’artista, sono due donne nate entrambe negli anni ’30 in contesti sociali molto diversi. Entrambe esprimono opinioni su tematiche inerenti alla sfera femminile secondo la propria esperienza. La tecnica dello split-screen ne evidenzia, visivamente e concettualmente, i rispettivi contrasti culturali e le diverse prospettive.

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Mazzareddi, 10'21' 2017
Marco Villari (Ragusa, 1993)
Accademia di Belle Arti di Catania

Turiddu Ricci racconta al nipote la sua vita. Nato in un paese in provincia di Ragusa, ha vissuto e osservato il mondo nei panni di un marinaio. Il documentario, che alterna immagini del luogo a immagini d’archivio, ricostruisce una vita avventurosa, fatta di affetti e di passione, che il personaggio Turiddu ricostruisce e racconta con i toni caldi della sua voce e la potenza visiva suggerita dalle sue memorie.

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Pet me please, 8'01'', 2017
Federica Zotti (Chiari, 1991)
Accademia di Belle Arti di Brera, Milano

Il lavoro esplora il mondo della sessualità nel dualismo Daddy-Little, parafrasato in una dimensione virtuale in cui Daddydom rappresenta la parte dominante/paterna e Littlegirl quella remissiva, legata a un mondo bambino o adolescenziale. La performer, immersa in uno spazio denso di simboli di cultura di massa, mima queste regole, scandite da una voce femminile con la serietà di una hostess che si prepara ad un viaggio, lasciando spazio a movimenti ed espressioni infantili.

FIDCampus

FIDCampus è una piattaforma di scambio di giovani creazioni che si svolge durante il Festival Internazionale del Cinema FIDMarseille, ogni anno nel mese di luglio. È un laboratorio per studenti internazionali di cinema e scuole d'arte e giovani registi provenienti principalmente da Europa, paesi del Mediterraneo e Taiwan. Da dieci a quindici giovani registi, scelti sulla base di loro film precedenti, partecipano a questo intenso programma di formazione. Ciascuno di loro ha la possibilità di discutere del proprio lavoro con rinomati professionisti (registi, redattori, direttori di fotografia, designer del suono). Frequentano la piattaforma FIDLab, FIDMarseille International Coproduction e partecipano a un ricco programma di proiezioni parte del programma del festival. Essi seguono anche masterclasses e incontri con vari professionisti del settore. I film di FIDCampus vengono presentati al pubblico in varie proiezioni del programma del festival. Dal 2013 oltre 60 registi giovani hanno partecipato al FIDCampus, provenienti da Francia, Marocco, Algeria, Tunisia, Egitto, Libano, Serbia e Taiwan. I partecipanti hanno lavorato in passato con esperti come Caroline Champetier, Yann Dedet, Claire Atherton, Ghassan Salhab, Marie Voignier, Nicolas Becker, Alice Rohrwacher, Kama Al-Jafari, Dominique Auvray, Khalil Joreige, Oliver Laxe, Narimane Mari, Raed Andoni , Valérie Jouve e Karim Moussaoui.

DGAAP

La Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane - DGAAP - è l’ufficio del MiBACT dedicato alla contemporaneità.
La DGAAP promuove e sostiene le arti visive nella loro accezione più ampia, l’architettura, il design e la riqualificazione delle periferie urbane.
Le istituzioni, il patrimonio pubblico, i talenti creativi, le nuove generazioni, sono i soggetti a cui la DGAAP si rivolge, nell’ottica di fornire al cittadino
la migliore fruizione possibile e di contribuire alla crescita culturale del nostro paese.