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Organizzazione non profit per l'arte contemporanea

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Desktop Cinema

10.05.2023, ore 19.30

Desktop Cinema

Screening di:
Iris Blauensteiner
Chloé Galibet-Laîné
Basim Magdy
Corinne Mazzoli
Laure Prouvost
Suneil Sanzgiri
Matteo Stocco

A cura di Miriam De Rosa

"Desktop Cinema“ è una selezione di cortometraggi curata da Miriam De Rosa, che propone un affondo su quello che si è affermato come nuovo genere audiovisivo e artistico.

Con diverse declinazioni e rese per lo schermo, i lavori di Iris Blauensteiner, Chloé Galibet-Laîné, Basim Magdy, Corinne Mazzoli, Laure Prouvost, Suneil Sanzgiri , Matteo Stocco, collezionati in questo programma, sono tutti accomunati dalla superficie familiare dello schermo che non si fa più soltanto laboratorio dell’immagine per l’era del digitale, ma immagine vera e propria.

Gli artisti raccolti in questo progetto estetizzano il desktop e le sue interfacce, li rendono luogo e al contempo oggetto di display, avviando una riflessione artistica sull’esibizione, la performatività, lo svelamento, la spontaneità, l’artificio.


“Desktop Cinema” è realizzato con il supporto dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.

Immagine: Suneil Sanzgiri, "at home but not at home“, 2019, still da video, © the artist.

MIRIAM DE ROSA - BIOGRAFIA

Miriam De Rosa si occupa di ricerca negli ambiti delle culture visuali, del film d’artista e dell’archeologia dei media. Insegna queste discipline all’ dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, dove è professoressa associata in film e media. Autrice di "Cinema e postmedia” e di molti altri testi di saggistica, svolge attività di curatrice indipendente.

IRIS BLAUENSTEINER - "THE_OTHER_IMAGES“

Iris Blauensteiner, "the_other_images“
L’autrice torna all’Hard Drive su cui ha archiviato il materiale del suo primo film, girato nel 2008. Si tratta di materiale di scarto, ordinato per un possibile uso futuro, ma che il passare del tempo rende ora inaccessibile o modificato: vecchi formati divengono inutilizzabili poiché obsolescenti e dunque incompatibili. Le immagini si fanno spettro e l’estetica che portano sullo schermo, che coincide con il desktop dell’autrice, attiva affascinanti processi di distorsione, riconfigurazione, glitch. Il passato smette di essere visibile e non può più essere usato né per attivare la memoria né per costruire il futuro; non resta che un presente di sublime digitale.

Iris Blauensteiner è filmmaker e autrice di narrativa, si è formata all’Accademia di belle Arti e all’Università di Vienna, dove risiede. Il suo ultimo film "The world is blue at its edges“, insieme a "the_other_images“, "Rest and Sweat“ sono stati mostrati in molti festival cinematografici. Il suo debutto nell’ambito della narrativa risale al 2016 con "Kopfzecke“, mentre il suo secondo libro, "Atemhaut“, è uscito nel 2022 e vari testi brevi sono pubblicati in antologie e riviste letterarie. Dal 2010 è membro di Golden Pixel Cooperative, un’associazione che promuove le immagini in movimento, le arti visuali e la creazione mediale.

CHLOÉ GALIBET-LAÎNÉ - "THE EYE WAS IN THE TOMB AND STARED AT DANEY“

Chloé Galibet-Laîné, "The eye was in the tomb and stared at Daney“
Ispirata da un testo di Serge Daney dedicato al film "Eyes Without a Face“ di Georges Franju (1960), l’autrice ci consegna una riflessione che valorizza l’elemento sonoro per mezzo di un lavoro di ricerca sul film di cui ci vengono svelati tutti i passaggi. Tramite una funzione di screen capture, il video mostra l’esplorazione attraverso un tessuto visivo e sonoro che viene usato come superficie da percorrere, in un gesto performativo che ragiona sulla memoria e l’esperienza cinematografica traumatica.

Chloé Galibet-Laîné, videosaggista e filmmaker, è ora Senior Researcher alla Scuola di Arte e Design di Lucerna, dopo molte esperienze di insegnamento in vari atenei europei. Il suo lavoro si colloca all’intersezione tra cinema e media online, in particolare la sua attenzione ci concentra sulle forme di spettatorialità, i gesti di appropriazione degli audiovisivi nel contemporaneo, i processi di produzione di significati e della memoria attraverso i media. Molti dei suoi lavori sono realizzati in ambiente desktop.

BASIM MAGDY - "THE NEW ACID“

Basim Magdy, "The new acid“
Un dialogo surreale tra animali in cattività che si scambiano messaggi sulla vita. Tramite messaggino. La riflessione dell’autore adotta toni ironici e abbraccia un’estetica a colori fluorescenti per mettere in evidenza le forme di comunicazioni contemporanee, le loro limitazioni e potenzialità.

Basim Magdy, Nato ad Assiut (Egitto), vive e lavora tra Basilea e Il Cairo. Artista multidisciplinare, comincia la propria ricerca nell’ambito della pittura e del disegno per poi rivolgersi all’animazione, la sperimentazione con film analogico, l’installazione, il video e la scultura. I suoi lavori si concentrano soprattutto sullo spazio tra realtà e finzione, con particolare interesse sulla rappresentazione del potere nei media e attraverso la cultura globale. Marca stilistica di Magdy è una chiara ironia che combina temi sostanziali con un trattamento umoristico e talvolta pop.

CORINNE MAZZOLI - “TUTORIAL#1: HOW TO GET A THIGH GAP”

Corinne Mazzoli, “TUTORIAL#1: How to get a Thigh Gap”

Con toni retorici ed estetici tra l’ironico e il glam, questo lavoro fa il verso al genere tanto diffuso dei video tutorial. Mazzoli inventa uno strumento progettato per manipolare la forma della parte superiore delle gambe e così ottenere il cosiddetto "diamante d'aria tra le cosce“. Si tratta di una rivisitazione del "Leg Straightener“ di Daniel Gottlieb Moritz Schreber (1808-1861), che rilancia la riflessione sull’apparenza nel contemporaneo e sulle forme di comunicazione che la veicolano. Il video infatti presente il tipico effetto scrolling della rete.

Corinne Mazzoli, artista visuale, performer e videomaker, vive e lavora a Venezia. Il suo lavoro indaga i meccanismi produzione e postproduzione, le forme comunitarie online e quelle espressive per la rete. Interessata all’estetica DIY e alla sua potenzialità politica, tra gli oggetti della sua ricerca artistica più recente vi sono video-tutorial e counter-tutorial, cui ha dedicato un progetto premiato dall’Italian Council. Tra le sue mostre principali ci sono NITJA Centre for Contemporary Art di Oslo e la 19ª Biennale del Mediterraneo di San Marino, Academy Young: Tutorial non-convenzionali al MA*GA di Gallarate.

LAURE PROUVOST - "WE KNOW WE ARE JUST PIXELS“

Laure Prouvost, "We Know We Are Just Pixels“
Prouvost lascia parlare le immagini, attribuendo loro caratteristiche e facoltà umane. Assistiamo dunque a una conversazione tra queste, preoccupate della propria esistenza, vulnerabilità e del rapporto con chi le guarda. Le immagini desiderano essere più che meri pixel, tendono oltre all’orizzonte del dispositivo che le ha create e che ne consente la proiezione. Ne risulta una giustapposizione del ritmo serrato, abbagliante e rapido, tanto da sfidare la capacità dell’occhio umano di coglierle.

Francese e di base ad Anversa, Prouvost si forma a Londra e qui partecipa al programma LUX Associate dell’importante associazione di distribuzione audiovisiva, che la rappresenta. È protagonista di molte mostre personali in istituzioni d’arte nazionali e internazionali. Questo le vale il Turner Prize nel 2013 e l’incarico di rappresentare il proprio paese alla Biennale D’Arte di Venezia del 2019.

SUNEIL SANZGIRI - "AT HOME BUT NOT AT HOME“

Suneil Sanzgiri, "at home but not at home“

Il film combina 16mm, sequenze aeree girate con droni, materiali del movimento cinematografico indiano "Parallel Cinema“, videointerviste condotte su Skype e screen capture realizzate sul desktop. Questo insieme disparato di materiali indaga i modi di processare la questione della diaspora a distanza, facendo leva su una conversazione intergenerazionale che ragiona sulla costruzione dell’identità, della memoria e dell’artificio attraverso l’immagine.

Suneil Sanzgiri è artista, ricercatore e filmmaker: il suo lavoro comprende il video sperimentale, il film, l’animazione, la saggistica e l’installazione. Temi centrali della sua ricerca sono l’identità, il patrimonio culturale e la diaspora, soprattutto in relazione alla violenza strutturale. I suoi lavori dedicati a questi temi sono stati mostrati in molte istituzioni d’arte. Formatosi al Massachusetts Institute of Technology (MIT), Sanzgiri svolge attività di insegnamento e parallelamente sta lavorando al suo primo lungometraggio. Il Brooklyn Museum ha annunciato la sua prima mostra personale che si terrà nell’autunno 2023.

MATTEO STOCCO - "THE BELT“

Matteo Stocco, "The belt“
Nato come film interattivo per il web, questo lavoro è un percorso: notturno e fisico, che si svolge su una strada vista dal finestrino dell’auto, e virtuale, che si svolge sulla superficie di uno schermo di cui riconosciamo le finestre. La coreograia del movimento di macchina si intreccia con quelle delle applicazioni web senza soluzione di continuità.

Matteo Stocco, video maker e motion designer freelance, è un’artista che vive e lavora a Venezia. Nel 2012 si laurea in Comunicazioni Visive e Multimediali presso IUAV, con un prototipo di video-web interattivo. Nel 2014 fonda con Matteo Primiterra il collettivo Kinonauts. I suoi interessi artistici spaziano dalla costruzione di prodotti audiovisivi dai connotati cross-mediali alla realizzazione di documentari.