Ils nous demandent d'être des mères comme si on ne travaillait pas et de travailler comme si on n'avait pas d'enfants
Fatima Bianchi in conversazione con Salima S. El Mandjra
05.03.2024, ore 18.30
Le Cube, Rabat (Marocco)
Gli spazi di Le Cube, a Rabat, ospitano "Ils nous demandent d'être des mères comme si on ne travaillait pas et de travailler comme si on n'avait pas d'enfants”, una conversazione tra Fatima Bianchi, artista, e Salima S. El Mandjra, architetta, scrittrice e artista.
Punto di partenza è la proiezione de "Les Dissidentes”, progetto di Fatima Bianchi prodotto da Careof e La Société du Sensible, realizzato con il sostegno di Italian Council (11. Edizione, 2022): un film che fa luce sulle problematiche legate al ruolo materno, spesso rese tabù dalla società contemporanea, dove le donne sono costantemente sotto pressione.
Le Cube, partner di progetto, ospita una restituzione e un approfondimento sul femminile e sul materno, un’analisi che parte dalla costruzione finzionale dell’opera filmica realizzata dall’artista per arrivare all’attualità.
Fatima Bianchi
Fatima Bianchi è una regista italiana. Le sue ricerche si collocano tra il documentario creativo e il cinema sperimentale, con un approccio trasversale.
Attraverso il cinema, esplora i legami familiari, la memoria personale, la condizione femminile e la maternità. Ispirata dagli eventi della vita quotidiana, dalla ripetizione dei gesti e dalle micro-storie, si interessa all'esperienza dell'individuo come fenomeno unico che cresce all'interno di una comunità e la fa crescere a sua volta.
I suoi film sono radicati nella sfera autobiografica, con la capacità di affrontare il contesto sociale in cui l'intimo diventa espressione politica. Con uno sguardo sensibile, crea nuovi racconti basandosi su diversi registri e forme di temporalità. Concede grande importanza alla forma, ponendo il suono allo stesso livello dell'immagine.
Parallelamente al suo lavoro di regista, accompagna numerosi progetti come montatrice. Considera il montaggio come un momento importante della creazione artistica, concependolo come una forma di scrittura, dove il montaggio stesso diventa una messa in scena, riorganizzando il mondo per vederlo meglio, ma anche per modificarlo attraverso associazioni psicologiche o memoriali.
Vive e lavora a Marsiglia.
Diplomata alla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, i suoi film e le sue installazioni sono stati esposti in numerosi festival e gallerie, tra cui Visions du Réel (Svizzera), Cinéma Vérité Tehran (Iran), Open City Documentary (Regno Unito), Kinopanorama Roma (Italia), ZagrebDox (Croazia), Filmmaker Festival (Italia), Mediterranea 18 Young Artists Biennale (Tirana), Centro d'Arte Contemporanea di Briançon (Francia), Les Instants Vidéo (Francia), la Fondazione Merz di Torino (Italia). Con il suo film Notturno, è stata selezionata alla Settimana Internazionale della Critica della 73ª Biennale di Venezia. Tra i premi e le menzioni ricevuti: Primo Premio Filmmaker Festival con il suo film Tyndall, Primo Premio Fondazione Libero Bizzarri, ArteVisione 2020, Italian Council 2022. Ha lavorato come montatrice, tra gli altri, per Aswang di Alyx Arumpac (Miglior Montaggio Famas Digital Philippine 2020).
Salima S. El Mandjra
Salima S. El Mandjra è architetta, scrittrice e artista. Attualmente insegna alla Scuola Nazionale di Architettura di Rabat. La dimensione relativa alle interazioni tra l'uomo e l'ambiente, sia a livello socio-culturale che fisico e sensoriale, nonché i processi creativi che ne derivano graficamente, sono al centro della sua ricerca.
Italian Council
Il progetto di Fatima Bianchi è realizzato grazie al sostegno di Italian Council (11. edizione, 2022), programma di sostegno e promozione internazionale dell’arte contemporanea italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea (DGCC) del Ministero Italiano della Cultura.
Il progetto è promosso da Careof in collaborazione con Le Cube (Rabat, Marocco), con la partnership culturale di Films Femmes Méditerranée (Marsiglia), Ramdom (Lecce), Zeit (Cagliari).
L'opera "Les dissidentes", prodotta da Careof e da La Société du Sensibile, entrerà a far parte delle collezioni del MART - Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto (Italia).