19 April 2024 05:23:30
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c/o careof

Organizzazione non profit per l'arte contemporanea

c/o careof

Autonomous Archiving • Archivi video da forme non istituzionali all’attivismo

Nell'ambito di Blast. Estetiche della violenza tra immagine, video e documento

Con
Jessica Bianchera e Marta Ferretti, progetto BLAST

Carolina Ciuti, LOOP Barcelona
Özge Çelikaslan, bak.ma Dagmawi Ymer, Archivio delle Memorie Migranti

Alessandro Nassiri, Careof
Vincenzo Estremo, mediatore

Con il sostegno di Fondazione Cariverona

02.12.2021, ore 18.00 in presenza e (link: https://us02web.zoom.us/j/86951499982?pwd=Q1dROGlXazM3YXRtU0tid21ucjMvdz09 text: online via Zoom)(ID riunione: 869 5149 9982 / Passcode: 283376)

Ingresso gratuito, con Green Pass obbligatorio e fino a esaurimento dei posti disponibili.

Careof, nell'ambito di "Blast. Estetiche della violenza tra immagine, video e documento" presenta "Autonomous Archiving", un incontro per approfondire gli aspetti politici partecipativi e performativi di archivi video digitali autorganizzati, portando al centro della discussione i concetti di autonomia, documento, condivisione.
Giovedì 2 dicembre 2021, alle 18.00, negli spazi di Careof e online un appuntamento aperto al pubblico in cui interverranno Jessica Bianchera e Marta Ferretti (progetto BLAST), Carolina Ciuti (LOOP Barcelona), Özge Çelikaslan (bak.ma), Dagmawi Ymer (Archivio delle Memorie Migranti), Alessandro Nassiri (Careof) con la mediazione di Vincenzo Estremo.

"Blast" è un progetto di ricerca ideato e curato da Jessica Bianchera e Marta Ferretti con Giulia Costa che si propone di esplorare in modo allargato e partecipato la relazione tra violenza, documento e verità pubblica attraverso l'uso del mezzo video. In particolare, si focalizza sul video come strumento di documentazione, ricerca e rielaborazione narrativa, affrontando il concetto di violenza come categoria morale, sociale, politica e come dimensione relativa che non si compone solo di gesti e situazioni esplicite, ma anche di azioni sottili, mascherate.
Prendendo in considerazione alcune delle tendenze artistiche attuali che fanno proprie metodologie e pratiche di ricerca e produzione di immagini, dati e informazioni provenienti da ambiti trasversali, - quali ad esempio le scienze forensi, l’architettura, il giornalismo e l’attivismo - "Blast" vuole sviluppare una riflessione condivisa su diverse modalità di percepire, analizzare e restituire episodi e dinamiche di forza, violenza e potere a livello individuale ma anche collettivo e sulla loro rappresentazione e distribuzione digitale.
Il progetto è promosso da Urbs Picta in collaborazione con una rete di partner con enti e istituzioni pubbliche e private che si occupano di video e immagine in movimento o che intercettano nelle proprie attività i temi di indagine.
Visita il sito di BLAST

"Autonomous Archiving" è il primo appuntamento di COP.P., il public program di Careof: una serie di incontri aperti al pubblico per parlare di arte contemporanea, antropologia culturale, design, fotografia, architettura, letteratura e tutto quel che ruota intorno a queste discipline.
Un ciclo di appuntamenti informali, per approfondire temi che stanno a cuore a Careof, all’interno della Fabbrica del Vapore di Milano e online.
COP.P. è un’occasione di confronto, un momento di dialogo trasversale e interdisciplinare, con l’obiettivo di aprire discussioni, costruire relazioni, approfondire, distrarsi, alleggerire, divagare. Un’opportunità di condivisione di tempo e di competenze, in cui coesistono interessi diversi, discipline diverse, specializzazioni diverse, in cui la contaminazione è ricchezza.

I relatori

Vincenzo Estremo è Ph.D. internazionale in studi sui media, sul cinema e sulla comunicazione. Teorico dell’immagine in movimento è docente di teoria dei media, curatela, fenomenologia ed estetica presso NABA, Università di Roma 5 e Accademia di Belle Arti di Genova. Adjunct scholar della MAGIS - International Film Studies Spring School per la sezione di Cinema e Arte Contemporanea all’Università di Udine-Gorizia, co-dirige l’omonima collana editoriale per Mimesis International. Scrive regolarmente per Flash Art Italia e Che Fare, ha pubblicato Extended Temporalities. Transient Visions in Museum and Art (Mimesis International 2016), Albert Serra, cinema, arte e performance (Mimesis Edizioni 2018) e Teoria del lavoro reputazionale (Milieu Edizioni 2020).

LOOP è una piattaforma dedicata allo studio e alla promozione dell'immagine in movimento fondata nel 2003. Offre a un pubblico specializzato una selezione curata di contenuti legati al video e collabora con una comunità internazionale di artisti, curatori, galleristi, collezionisti e direttori di istituzioni per sviluppare progetti che mirano a esplorare le capacità del video e dell’immagine in movimento. VIDEOCLOOP è una piattaforma pubblica dedicata alla conservazione, promozione e studio di video e film sperimentali di artisti contemporanei. Offre l'accesso online a una collezione di video composta principalmente da opere presentate nelle diverse edizioni della Fiera LOOP. La piattaforma si rivolge sia al settore accademico che a quello professionale, essendo uno strumento chiave per università, istituzioni culturali, centri di ricerca, aziende dedicate al management culturale e individui coinvolti nel mercato dell'arte. Il progetto nasce da una precisa valutazione delle diverse modalità di distribuzione, circolazione e ricezione dell'immagine in movimento nell'era della diffusione digitale e nell'era di Internet.
Visita il sito di LOOP.

bak.ma (che in turco significa non guardare)* è un archivio mediatico digitale dei movimenti sociali apparso in seguito alle massicce proteste sociali in Turchia nel 2013 note come Gezi Park Resistance. Attraverso la collettivizzazione della conoscenza e della memoria, bak.ma radicalizza la politica dell'archivio e indica le possibilità di creare una memoria vivente dei movimenti sociali. L’archivio comprende una collezione di video, raccolti a partire dagli anni '60 fino ad oggi, che testimoniano incidenti e movimenti politici nella storia della Turchia. Essendo in costante crescita con un approccio partecipativo, gli utenti generano il contenuto portando i filmati degli attivisti e i documenti, il che porta a trasformarlo in un archivio collaborativo. A partire dal 2018 gli utenti di altri paesi hanno iniziato a caricare le loro registrazioni video, testi, fotografie e registrazioni audio.
Visita il sito di bak.ma.

L'AMM - Archivio delle memorie migranti – fondato a Roma nel 2012, dopo un periodo di cinque anni come progetto nella scuola di italiano per stranieri e richiedenti asilo dell'associazione Asinitas – è una “comunità di pratica” fatta di persone che perseguono obiettivi comuni da punti di vista diversi e molteplici e si impegnano a dar vita a un nuovo modo di comunicare, partecipato e interattivo, che lasci traccia dei processi migratori in corso e allo stesso tempo permetta l’inserimento di memorie ‘altre’ nel patrimonio collettivo della società italiana.
L’AMM basa le proprie attività sull’adozione di metodi partecipativi che favoriscano il riconoscimento e la valorizzazione di una pluralità di forme espressive: dalla raccolta di testimonianze alla produzione di racconti di sé, dalla realizzazione di audio e video partecipati alla elaborazione di materiali didattici.
Presupposto fondamentale dell’approccio dell’AMM è la cura del contesto di ascolto e la qualità della relazione tra chi narra e chi ascolta, fino ad arrivare, grazie a forme “circolari” e incrociate di racconto, alla mutualità di questi due ruoli.
Visita il sito dell'Archivio delle memorie migranti.