29 March 2024 10:10:13
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c/o careof

Organizzazione non profit per l'arte contemporanea

c/o careof

Belen Zahera • Ob Skené

Nell’ambito della collaborazione con EMMA, Careof presenta Ob skené, un’installazione sonora di Belen Zahera (Madrid, 1985), concepita come parte di un lavoro più ampio, cominciato lo scorso ottobre durante il periodo di residenza a Milano. Il progetto indaga il linguaggio come strumento ambiguo, adottato per capire, ma anche, il più delle volte, per ingannare.

Nell’antico teatro greco, la morte dei personaggi e altri episodi di violenza dovevano prendere luogo ob skenè, ovvero fuori dal palco, perché considerati troppo offensivi per essere visti direttamente dal pubblico. Nel corso degli anni i linguisti hanno affermato che l'etimologia della parola "osceno", che significa "ciò che è offensivo per i sensi o il gusto", potrebbe essere fatta risalire alle origini del teatro e più precisamente al termine "ob skené", dato la sua simile morfologia e la sua relazione con un certo grado di occultamento.

Per quanto logica o accattivante possa essere questa teoria, la verità è che non è mai esistita una chiara continuità tra le due parole. L'aggettivo "osceno" non aveva nulla a che fare con la parola "skené" o "scena" e invece trova le sue radici nel linguaggio previsionale, nel prevedere il futuro, e si riferisce a un cattivo presagio – diventando quindi sgradevole da vedere.

Tra ciò che deve essere nascosto e ciò che appare come un segno di cattivo presagio, cioè tra l'invisibilità e la visibilità, la logica di discontinuità, basata sul linguaggio, è costantemente al lavoro. Il linguaggio diventa un'operazione impura di mascheramento e smascheramento, uno strumento per capire, ma anche, il più delle volte, per ingannare. Seguendo queste idee e la pratica generale dell'artista, il progetto Ob skené approfondisce il funzionamento del linguaggio e della materia dal punto di vista del taglio, dell'interruzione e di quello che viene tralasciato e acquisito nell'azione di tale taglio o associazione. Il lavoro si presenta come una scena parziale sotto forma di un'installazione audio e sperimenta lo spiegamento di immagini mentali, a metà strada tra la memoria e l'immaginazione.

Bio Belén Zahera

Belén Zahera (Madrid, 1985) produce arte, ricerca e occasionalmente scrive. Il suo lavoro di solito intreccia figure reiterative e strategie discorsive attraverso l'uso di media come testo, scultura, installazione o video. È interessata alla superficie, al funzionamento del cervello e ad altri sistemi auto-organizzanti e alla tensione tra forma e contenuto, che attualmente esplora attraverso la relazione tra "ensayo" (che significa sia saggio che prove in spagnolo) con se stessa. Vive e lavora a Madrid. Ha ottenuto un diploma di laurea in Fine Arts presso l’Università Complutense (Madrid), e un MA in Fine Art presso la Slade School of Fine Art (University College London). Attualmente è dottoranda in Fine Arts all’ Universidad Complutense (Madrid) e studia regia teatrale. Ha lavorato con Silvia Cuenca Sanz (zahera+cuenca), co-fondato Salon Flux (London) ed è stata membro del Proyecto Rampa (Madrid). E’ attualmente parte del progetto collaborativo (play)ground-less. Ha vinto il Visual Arts Grant (Botín Foundation, 2014) e il Generation Art Prize (Fundación Montemadrid 2014).
www.belenzahera.net

EMMA

Emma is a non-profit organisation founded in Spain in 2016 from the desire to support and share artistic knowledge production and practice by creating learning and residential opportunities for artists and other cultural producers through diverse forms of presence such collective gatherings and presentations.
Emma works as a self-organised collaborative and curatorial initiative and operates on a national and international scale starting the annual agenda with an encounter among an ensemble of guests temporally gathered in picked venues. Context (hosting structure and territory) and content (common studies) are taken into account for the construction of the meaning of the encounter itself whose outcomes will inform the program of residencies and exhibitions that has to come elsewhere. A publication with the contributions of all participants will complete the ongoing exploration. Emma and the annual roaming program of artistic research is conceived and curated by Veronica Valentini and developed & co-produced in partnership with a multiplicity of associates (individuals, nonprofits and institutions) coming from various areas of society aiming to support artistic practice during the project and production phases. e-m-m-a.org